Niccolò Paganini nasce il 27 ottobre 1782 a Genova, dai genitori Antonio Paganini e Teresa Bocciardo. A soli sette anni, incoraggiato dal padre, un lavoratore portuale e dilettante musicista, iniziò lo studio del mandolino, strumento molto diffuso a Genova. Successivamente, si dedicò al violino e alla chitarra. Il padre, sperando di plasmare il figlio in un prodigio musicale, impose un rigido regime di studio, causando a Paganini privazioni e giornate intense di lavoro.
A partire dal 1792, Niccolò Paganini fu affiancato dal violinista Giovanni Cervetto, dal compositore Francesco Gnecco, e successivamente da Giacomo Costa. Il 31 maggio 1794, all’età di undici anni, Paganini fece la sua prima esibizione come solista presso l’oratorio di S. Filippo.
Nel 1796, Paganini si recò a Parma per ricevere lezioni da Alessandro Rolla. Dopo aver tenuto due accademie a Modena nel dicembre 1800, tornò a Genova nel 1801, dedicandosi nuovamente allo studio della chitarra. Pur essendo maestro di questo strumento, del quale acquisì una padronanza assoluta secondo molti testimoni, non si esibì mai pubblicamente con la chitarra.
Nel 1801, insieme al fratello Carlo, si recò a Lucca, dove i suoi concerti iniziarono a suscitare meraviglia e stupore. Durante le esibizioni, sorprendeva il pubblico con improvvisazioni, riproducendo suoni di animali e creando sonorità mai udite prima. In questo periodo, si diffuse la leggenda del “segreto” della tecnica di Paganini, sebbene oggi non vi siano tracce di tale segreto. Tuttavia, è certo che il violinista fu un innovatore assoluto del virtuosismo. A causa di uno stile di vita dissoluto, Paganini affrontò frequenti difficoltà finanziarie, dissipando i suoi risparmi in piaceri frivoli.
Dal 1805 al 1807, Paganini assume il ruolo di primo violino presso l’orchestra di corte della Repubblica di Lucca, dove viene accompagnato anche dal fratello Carlo. Successivamente, entra a far parte della corte di Elisa Bonaparte Baciocchi, sorella di Napoleone. Nel primo decennio dell’Ottocento, Paganini si unisce alla massoneria, contemporaneamente emergono le prime voci riguardo a un presunto legame con il diavolo e con le “arti” della stregoneria, attribuendo a queste ultime l’abilità sovrumana nelle sue esecuzioni.
Nel 1814, Paganini si innamora di Angela Cavanna, una ventenne, e i due amanti si trasferiscono a Parma, nonostante l’opposizione dei genitori di lei. Angela, durante la gravidanza, purtroppo partorisce una bambina già morta. Il padre di Angela denuncia Paganini per circonvenzione di minore, sostenendo che, all’epoca, l’età della maggiore età era di 21 anni. In seguito a questa accusa, nel maggio del 1815, Paganini viene imprigionato nel Palazzo Ducale. Durante il breve periodo di detenzione, stringe amicizia con l’avvocato Luigi Guglielmo Germi, diventando il suo amico più sincero. Nonostante la breve permanenza in prigione, si diffondono voci in Italia e all’estero, sostenendo che Paganini avrebbe appreso i segreti del violino durante presunti “lunghi anni di prigionia”.
Qualche anno più tardi, dopo varie avventure e relazioni amorose, Paganini incontra la cantante Antonia Bianchi, con la quale avrà nel 1825 un figlio di nome Achille. Nel 1828, Paganini riesce a realizzare un progetto che aveva sognato per un decennio, grazie a un invito a Vienna dal cancelliere austriaco Clemens von Metternich: intraprende una grande tournée all’estero che dura sei anni, fino al 1834. Durante questo periodo, la sua fama cresce a tal punto da farne una leggenda vivente.
Niccolò Paganini, inizia il culto della personalità artistica e gestisce personalmente la sua carriera con abilità manageriali, accumulando notevoli ricchezze.. Durante la tournée internazionale, la sua salute peggiora dal 1837, diventando completamente afono. Eventi controversi a Nizza prima della sua morte nel 1840, inclusa la negazione della sepoltura in terra consacrata, sono risolti solo nel 1876, quando la sua salma trova riposo nel cimitero della “Villetta” di Parma.