Niccolò Paganini era geniale e diverso, e nel primo ottocento, poteva essere considerato quello che oggi definiremmo un europeista, convinto che la sua musica potesse superare qualsiasi barriera.
Il 27 ottobre del 1782 – Nicolò Paganini nasce a Genova da Antonio e Teresa Bocciardo, in via Fossa del Colle (divenuta poi Passo di Gatta Mora, 38), non distante dal Teatro Sant’Agostino, all’epoca il principale palcoscenico della città.
Dagli Atti di Stato Civile e nei censimenti anteriori al 1785, risulta che Antonio era un ligaballe, cioè un imballatore di porto. Dopo tale data viene citato con la qualifica di teneur d’amandolins e poi jouer d’amandolins.
Per arrotondare le entrate si era, dunque, dedicato al commercio, occupandosi anche di strumenti musicali e dando prova di buone doti imprenditoriali.
Nel 1787 circa Niccolò comincia lo studio del mandolino e della chitarra. Successivamente, con il fratello Carlo, anch’egli futuro musicista, passa al violino. Antonio segue attentamente i primi passi musicali del figlio, forse con eccessivo rigore, certamente con la lodevole consapevolezza di aver generato un talento fuori del comune.
Intorno agli undici, dodici anni, Paganini tiene i suoi primi concerti pubblici importanti. All’epoca erano frequenti le esecuzioni nelle chiese: troviamo così Niccolò nella Chiesa di San Filippo o alle Vigne, suscitare la generale ammirazione del pubblico.